Alla fine ci siamo detti che non potevamo.
Davvero non potevamo arrenderci a questo tempo terribile e decidere di spegnere, proprio quando ce n’è più bisogno, la piccola luce del Presepe di Sabbia che dal 2004 illumina il Natale di Lignano (e del Friuli) con la bellezza delle sue narrazioni tramate di sabbia, d’acqua e d’arte, con i suoi messaggi di speranza e – specie nelle ultime edizioni – con i suoi coraggiosi (forse spiazzanti) spunti di riflessione sul presente.
E non importa se la visita al presepe del Natale 2020 dovrà essere effettuata in modo virtuale, da casa, almeno nel primo periodo, nella speranza (ce lo auguriamo di cuore) che, procedendo verso Natale, possano venire gradualmente allentate le misure restrittive imposte dal Covid.
Stiamo, infatti, lavorando alla possibilità di una visita guidata virtuale (da remoto) attraverso modalità di nuova concezione che sorprenderanno i visitatori per gli effetti visivi e per il gioco di immagini. Sarà così possibile guardare da vicino le installazioni di sabbia come non era mai accaduto in passato, entrare dentro il Presepe e partecipare da attori al singolare percorso ideato quest’anno.
Ci stiamo impegnando con ogni forza affinché non si spezzi il prezioso filo che da 16 anni lega al Presepe i tantissimi visitatori che, da sempre, consideriamo affettuosamente come degli amici, partecipi di un grande progetto di solidarietà sostenuto dai volontari di Dome aghe e Savalon d’Aur, da Lignano in Fiore e dalle associazioni di Lignano con il contributo del Comune di Lignano Sabbiadoro e di Lignano Sabbiadoro Gestioni.
Fare il Presepe anche quest’anno – nonostante tutto – è gesto forte, difficile e sofferto, ma non incosciente o temerario, in quanto scaturisce dal coraggio della SPERANZA ed è sostenuto dall’urgenza del bisogno di RINASCITA, personale, comunitaria, collettiva.
La sillaba che schiude il verbo “rinascere”, il prefisso “ri”, è fatto di due sole lettere che significano: di nuovo, ancora, daccapo, un’altra volta, senza stancarsi (Ermes Ronchi).
Fare il presepe è portare una stella in fondo al cuore che, brillando, illumina e guida (come per i Re Magi) la strada buia lungo la quale in questi mesi stiamo andando lentamente e a tentoni.
Per questo chi è affascinato dal significato simbolico del presepe, dalla sua bellezza oppure è semplicemente animato dalla nostalgia dell’infanzia non può che abitare la terra della speranza evocata dal venire al mondo di un Bambino che irrompe su questa Terra per fare nuove tutte le cose per mezzo del potenziale di vita che ogni nuova creatura porta con sé.
Nonostante le condizioni di estrema difficoltà che tutti stiamo vivendo, il presepe di sabbia tenacemente e silenziosamente continua a crescere – granello dopo granello – ad ogni secchiata d’acqua, ad ogni gesto di pala e di scalpello.
Il percorso inizia con una sorta di celebrazione dell’attimo più forte e commovente dell’esistenza: il pianto della nascita, il primo respiro di vita, simbolo per eccellenza di speranza, promessa di vita rigenerata dall’amore e da un nuovo senso di solidarietà che questo tempo terribile ci spinge a ricercare, dal momento che si è fatto ancor più drammaticamente evidente come la vita dell’Umanità ruoti attorno ai principi di responsabilità e di presa in carico. Solo se ci si prende cura dell’altro si può salvare se stessi, intesi come individui, come collettività, come genere. Solo se ci si “prende cura”, si può costruire il presente, progettando e custodendo al contempo il futuro e la vita che verrà.